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Allergie stagionali: rimedi naturali utili per prevenzione e cura 

La Primavera si sà, è la stagione in cui la natura si rigenera, e vi è abbondanza di germogli che vigorosamente bucano il terreno per emergere, gemme che esplodono, fiori che si schiudono, luce del sole che torna a guadagnare terreno.

Di solito tutto questo ci fa sentire parte di un’onda vitale che ci riempie di benessere.

Ma per qualcuno la fase risveglio primaverile può essere fortemente disturbata dalle reazioni allergiche stagionali che tornano a farsi sentire.

In alcune situazioni dove la risposta all’allergene è molto forte, ed in presenza di  sintomi acuti gravi, il ricorso ai farmaci è necessario. Ma può essere  comunque utile valutare, soprattutto  in prevenzione anche un trattamento fitoterapico (o omeopatico) per preparare l’organismo e modulare la risposta immunitaria, da associare alla terapia sintomatica antistaminica. 

Nei casi dove invece si hanno sintomi fastidiosi e persistenti, ma di lieve-media entità e possibile sia giocare d’anticipo,iniziando almeno un mese prima ad assumere gli estratti indicati, sia già in presenza di sintomi, utilizzare la medicina naturale per modulare le reazioni allergiche.

Di seguito alcuni rimedi fitoterapici che possono essere di grande beneficio:

Ribes nigrum, Gemmoderivato: azione antinfiammatoria ( cortison-like), utile anche per trattare le “allergie solari”.

Plantago major, Tintura Madre o infuso di foglie: utile per lenire sintomi a livello delle mucose delle prime vie respiratorie, in caso di irritazioni oculari, in presenza di reazioni orticarioidi lievi (in uso esterno utile per lenire prurito post puntura di insetto).

Viburnum lantana, Gemmoderivato: utile in caso di asma allergico, riduce frequenza ed entità delle crisi. Può essere associato anche a terapia farmacologica su indicazione medica mirata.

Helichrysum italicum, Tintura Madre, Estratto secco o fluido, infuso di capolini: utile per sintomi a livello delle vie respiratorie e della cute.

Rosa canina, Gemmoderivato: utile associarlo ad altri rimedi in presenza di emicrania o cefalea correlabile a dinamica allergica.

Perilla frutescens, Estratti di foglie e semi( olio): azione antiallergica e antiossidante, utile nel trattamento di riniti allergiche e dermatite atopica.

In  associazione alla fitoterapia si consiglia una alimentazione a basso contenuto di alimenti pro-infiammatori ( es. insaccati, alcolici) ed uno stile di vita idoneo a ridurre: esposizione agli allergeni, distress psico-fisico e infiammazione.

Consigliata inoltre una valutazione costituzionale e specifica per il singolo soggetto presso un Medico di fiducia.

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Dalla natura gli aiuti per rimettersi in forze!

Molto spesso stati simili influenzali, sorti da combinazioni di agenti patogeni (virus, batteri), stagione fredda e nostro stato del momento possono lasciarci spossatezza, sonnolenza, ottundimento mentale ed altri segni e sintomi che ci impediscono di sentirci guariti.

Vediamo alcune piante che possono venirci in soccorso in queste circostanze o semplicemente quando si desidera riprendere un pò di tono nel momento in cui l’inverno sembra non volerci lasciare.

  • Olivello spinoso (Hippophae rhamnoides), gemmoderivato: Tonico, vitaminizzante, anti-infettivo, stimolante generale
  • Prugnolo ( Prunus spinosa), gemmoderivato: Antiossidante, tonico adattogeno, drenante, riequilibrante endocrino ed immunitario
  • Rosa Canina, estratto secco, tintura madre o gemmoderivato: Anti-infiammatoria, immunopotenziante, sostiene l’organismo nel cambio di stagione
  • Ribes nero ( Ribes nigrum), gemmoderivato: Adattogeno, antiossidante, immunoregolatore, previene cronicizzazione
  • Olivo ( Olea europaea),olio  EVO  come alimento, gemmoderivato: Riattivatore metabolico, vasoprotettore
  • Avena (Avena sativa), come alimento e in gemmoderivato: Adattogena, ricostituente, tonica endocrina e metabolica
  • Quercia (Quercus peduncolata), gemmoderivato: Rivitalizzante, tonica,anti-age 

Queste sono indicazioni generali a scopo divulgativo sulle proprietà terapeutiche di alcune piante utilizzate in Fitoterapia, non sono da intendersi come prescrizione, per la quale è necessaria una valutazione clinico-terapeutica mirata. 

Dall’articolo Dalla natura gli aiuti per rimettersi in forze! scritto per Informazione naturale.

Fitoterapia: Principi Attivi e Fitocomplesso, l’unione fa la forza.

E’ ormai diffusa la volontà di
ricorrere in prima battuta ai prodotti fitoterapici per la
prevenzione e per il trattamento delle più comuni affezioni,
soprattutto in presenza di sintomatologie croniche, ricorrenti o non
così gravi da richiedere interventi di altra natura.

Molti sono i medicinali in commercio
che derivano da studi compiuti sulle piante officinali.

In genere le case farmaceutiche isolano
un principio attivo dalla pianta, per poi cercare di sintetizzarlo
in laboratorio. Nasce così il farmaco( brevettabile).

La differenza sostanziale tra un
medicinale di questo tipo ed un fitoterapico sta nella diversità di
azione tra singolo principio attivo isolato e Fitocomplesso.

Il fitocomplesso è
un’entità biochimica, complessa e polimorfa, che rappresenta l’unità
farmacologica della pianta officinale, ed agisce grazie all’attività
complementare e sinergica dei singoli costituenti. Si tratta quindi
di un concerto di principi attivi.

I principi attivi
variamente presenti nel fitocomplesso sono: alcaloidi, glucosidi,
lipidi, oli essenziali, antibiotici, resine, carboidrati, sali
minerali, tannini, vitamine.

La sperimentazione clinica e
farmacologica hanno dimostrato che non è possibile ricondurre con
esattezza l’azione di una droga a quella di un suo principio attivo
isolato e purificato ( quindi separato dalle sostanze regolatrici).La
pianta infatti costituisce una unità terapeutica ben definita.

Vantaggi
dell’utilizzo del Fitocomplesso:

a) AZIONE
SINERGICA: es. nella Rosa Canina Flavonoidi, Acido Ascorbico e
Carotenoidi agiscono potenziando vicendevolmente le loro qualità
antiossidanti e endotelioprotettive.

b) RIDOTTA
TOSSICITA’: es: all’interno del fitocomplesso i glucosidi salicilici
presentano una ridotta lesività della mucosa gastrica, rispetto ala
molecola purificata. Con l’assunzione del fitocomplesso generalmente
si riduce anche il rischio di assuefazione alle sostanze.

c) AZIONI
MOLTEPLICI: es. il Fitocomplesso dell’Echinacea ha al contempo
azione disinfettante, antinfiammatoria, immunostimolante.

d) MIGLIORE
BIODISPONIBILITA’: l’interazione tra fitocomplessi di piante
differenti puo’ migliorarne l’efficacia, riducendo il rischio di
effetti collaterali.

Il Fitocomplesso,
diversamente dai singoli principi attivi, non puo’ essere studiato
con il metodo analitico classico, che ne frammenta l’unità e ne
trascura il dinamismo, ma soltanto attraverso la registrazione degli
effetti clinici.

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Gemmoterapia: l’energia vitale delle piante

Già nell’antichità gemme e tessuti embrionali vegetali venivano utilizzati, nella medicina ayurvedica come in quella mediterranea, per le loro proprietà benefiche.

La moderna meristemoterapia o gemmoterapia, nasce negli anni Cinquanta dal lavoro di ricerca del medico belga  Pol Henry , e si basa sull’intuizione che i tessuti embrionali  delle piante contengano differenti quantità e qualità di principi attivi rispetto ai tessuti della pianta adulta. Questo metodo utilizza estratti ottenuti per macerazione idrogliceroalcolica di tessuti vegetali in via di accrescimento ( gemme e meristemi in generale). Le gemme contengono la potente energia di rinascita che è in grado di dare nuova vita agli alberi a primavera. Nei meristemi è contenuta la spinta vitale, il pieno potenziale.

Attraverso i gemmoderivati è possibile accedere a questo tesoro.

Gemmoderivati: indicazioni

I gemmoderivati sostenendo la naturale tendenza all’ autoguarigione, orientano il nostro organismo verso la via della salute.

La gemmoterapia può essere utilizzata con finalità di drenaggio di organi e apparati, per aiutare il corpo a liberarsi da sostanze inquinanti o tossiche, residui di farmaci e altri prodotti che si sono accumulati e che l’organismo tende ad accumulare e che creano affaticamento e superlavoro degli organi emuntori. Può essere impiegata con successo anche per” preparare il terreno” migliorando lo stato energetico e fisico degli organi interni e favorendo così l’efficacia di eventuali altri trattamenti ( fitoterapia, omeopatia, shiatsu, terapie allopatiche, etc) e svolgendo anche una attività di prevenzione che può essere definita e personalizzata individuando rimedi specifici con l’aiuto di un esperto.

I gemmoderivati vegetali sono ottimi alleati anche in caso di sintomatologia già manifesta.

I rimedi possono essere scelti utilizzando:

prescrizione analogica: relazione tra corpo umano e foresta : a seconda del comportamento e delle qualità mostrate dall’albero in natura( macrocosmo), si comprende che utilità può avere nella cura dell’ uomo( microcosmo).
prescrizione clinica: definita sulla base di patologie, sintomi, manifestazioni acute e croniche.

Come agiscono

Per le loro caratteristiche particolari e grazie al loro contenuto di enzimi, fattori di crescita, vitamine, proteine, aminoacidi, acidi nucleici, auxine, ormoni vegetali ecc., i gemmoterapici esercitano un’azione molteplice nell’organismo:

a livello energetico-vibrazionale apportano l’impulso della crescita oltre al messaggio particolare di ogni meristema;
drenano dall’organismo le scorie metaboliche e altre tossine accumulate;
armonizzano i processi biochimici dell’organismo;
stimolano i processi riparativi;
modificano gli squilibri del “terreno” in modo dolce e profondo.

Altre qualità

La gemmoterapia rappresenta una risorsa terapeutica particolarmente sicura, poiché non presenta effetti collaterali e, sino ad ora, non sono state registrate interazioni farmacologiche. Il suo utilizzo è particolarmente utile in soggetti poliallergici e in soggetti che stanno assumendo una terapia multifarmaco.

E’ fortemente indicata anche per prevenire la degenerazione tissutale e in generale per tonificare e rinvigorire organismi affaticati.

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Il Tai Chi può ritardare l’insorgere dell’Alzheimer

In uno studio clinico recentemente pubblicato dal Journal of Alzheimer è emerso che il Tai Chi Chuan ha aiutato gli anziani ad accrescere la dimensione del cervello. Sono stati osservati anche miglioramenti significativi in ambito neuropsicologico, tali da poter affermare che l’insorgenza della malattia dell’Alzheimer può essere ritardata mediante la pratica del Tai Chi Chuan.

Il professor James Mortimer della University of South Florida (USF) e altri sette scienziati della USF, Fudan University (Shanghai, Cina) e l’Università di California- Davis ha completato questo studio controllato randomizzato (RCT) e ha raggiunto queste conclusioni interessanti.

Un campione rappresentativo di 120 soggetti non affetti da demenza, di età compresa tra 60-79, scelto dallo stesso quartiere di Shanghai è stato randomizzato a quattro gruppi (Tai Chi, trekking, attività sociali e nessun intervento) per 40 settimane. Uno dei criteri di esclusione è che i partecipanti non potevano avere precedenti esperienze di Tai Chi. Sono state effettuate due risonanze magnetiche, una prima del periodo di intervento, una dopo. I soggetti sono stati sottoposti ad una accurata valutazione neuropsicologca  a tempo 0 a 20 settimane e 40 settimane. Ogni sessione di Tai Chi ha incluso 20 minuti di esercizi di riscaldamento (parte bassa della schiena, stretching ed esercizi posturali e di equilibrio), 20 minuti di pratica del Tai Chi, e 10 minuti di esercizi di defaticamento. Ogni sessione di trekking consisteva in 10 minuti di riscaldamento e stretching, 30 minuti di camminata veloce, e 10 minuti di esercizi di defaticamento. La sessione di attività sociale consisteva nella discussione di un’ora su temi scelti dai partecipanti. Ogni gruppo si è riunito tre volte alla settimana. Il gruppo con nessun intervento è stato contattato per 4 volte durante le 40 settimane da un coordinatore dello studio per un monitoraggio.

I dati MRI raccolti a Shanghai sono stati trasmessi al laboratorio del Dr. DeCarli a UC-Davis per l’analisi. Come previsto, le dimensioni del cervello del gruppo nessun intervento si sono ridotte come avviene di media in una persona tra i 60 e i 70 anni. Il cervello del gruppo di camminata non si è ridotto di molto. Le dimensioni del cervello del gruppo di attività sociali sono cresciute, ma non così in modo significativo come nel gruppo Tai Chi.
Il Mattis Dementia Rating Scale è progettato per misurare e monitorare lo stato mentale in adulti con salute cognitiva. Mentre nei primi tre gruppi non si è rilevato nessun cambiamento in questa scala,  il gruppo di Tai Chi ha goduto di un miglioramento significativo.

I test Trail-making sono test neuropsicologici di attenzione visiva e computo commutazione. E ‘in grado di fornire informazioni circa le velocità di ricerca visiva, la scansione e l’elaborazione, la flessibilità mentale, così come il funzionamento esecutivo. E ‘utilizzato per rilevare diversi disturbi cognitivi come il morbo di Alzheimer e la demenza. Dopo 40 settimane, il gruppo di non attività ha richiesto più tempo per completare il compito, quello di camminata e quello di discussione non hanno presentato cambiamenti nel tempo e il gruppo Tai Chi è diventato “più efficiente” e utilizzato meno tempo.

Il gruppo Tai Chi ha mostrato miglioramenti anche in altri test specifici, tra cui l’Auditory Verbal Learning Test, la prova di fluidità verbale, capacità di attenzione e di memoria.

Il dottor Mortimer ha detto che il Tai Chi, che è stato descritto come un tipo di meditazione in movimento, richiede attenzione continua e costante per mantenere la postura. L’alto livello di coinvolgimento intellettuale in questa attività rispetto a camminare intorno a un percorso circolare può essere stato un fattore che porta alla differenza dei risultati dei due gruppi.Questo risultato è coerente con le prime ricerche condotte dalla Stanford University, il che dimostra che il regolare esercizio aerobico non offre gli stessi vantaggi offerti dal Tai Chi per contrastare la demenza.

Il Journal of Alzheimer è una rivista multidisciplinare internazionale per facilitare il progresso nella comprensione della eziologia, patogenesi, epidemiologia, genetica, il comportamento, il trattamento e la psicologia della malattia di Alzheimer. E ‘l’autorità sulla malattia e classificato il 24 ° nella top 100 delle riviste mediche.

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Frittata con la Vitalba

Definita in passato ” Erba dei pezzenti” è divenuta protagonista dello scenario gastronomico di diverse regioni italiane. Nelle Marche , soprattutto nell’urbinate, ne vengono tradizionalmente preparati i germogli sottolio, da abbinare egregiamente con i sapori del formaggio pecorino  prodotto in  zona. Appare invece prevalentemente radicata in Toscana l’abitudine di cucinare in frittata le foglioline apicali della pianta.

 Ingredienti:

-uova

-germogli apicali di vitalba

-aglio

 

-olio extravergine di oliva

-pecorino grattugiato o a cubetti, a seconda della stagionatura e del gusto

-sale e pepe

Uova  ed altri ingredienti da dosare a seconda del numero di commensali

Lavare i germogli di Vitalba e lessarli in acqua salata ( è consigliata sempre la cottura poichè crudi risultano tossici. Ripassarli poi in padella con olio e aglio. Nel frattempo sbattere le uova, e  dopo averle   condite con sale, pepe e formaggio, versarle nella padella. Quando la frittata appare ben cotta, girarla  e lasciare sul fuoco fino a che le uova si siano completamente rapprese.

 

 

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I tesori del femminile: la fase della Vergine

La fase della Vergine è il periodo in cui affiorano alla luce del sole le energie interiori, le risorse nutrite nell’intima oscurità della fase della Strega ora vengono espresse in ogni ambito quotidiano con rinnovata energia. Il corpo stesso appare più snello, energico, tonico. Si hanno maggiori capacità di resistenza fisica e psichica, e si percepisce più facilmente la fiducia nelle proprie capacità. La relazione con il mondo esterno è più fluida,il rinnovato stato corporeo aggiunge sensualità ai movimenti, e la sessualità è generalmente vissuta in maniera più giocosa, aperta. Il primo rapporto amoroso dopo la fine delle mestruazioni rinnova e celebra nuovamente l’unione tra uomo e donna. Questa fase è anche foriera di dinamismo mentale, indipendenza, coraggio, determinazione. Come tutte le fasi però, quella della Vergine deve essere equilibrio con le altre. Una donna che permette allo stato della Vergine di prevalere, rischia di divenire molto ambiziosa, votata unicamente alla carriera, egoista, e soprattutto si allontana dalla propria natura femminile, rinunciando alla sua più autentica espressione.

Esercizio: Meditazione della Vergine

Siedi davanti a una candela o a un fuoco, guarda la luce della fiamma e percepisci il suo calore. Lascia andare i pensieri della giornata e concentra l’attenzione unicamente sulla luce. Ora chiudi gli occhi e mantieni l’immagine della fiamma davanti a te, senti la luce scorrere nelle tue vene e la sua esuberante energia. Senti la forza della vita, il pulsare della luce che è la tua vita. Prendi coscienza che intorno a te ci sono altre scintille di luce, che l’energia vitale è in ogni forma vivente sulla terra. Quando lo desideri riapri gli occhi e guarda il fuoco della vita riflesso nello splendore della fiamma.

Per saperne di più leggi anche I tesori del femminile: il ciclo e le fasi lunari

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Medicina Tradizionale Mediterranea

Le antiche popolazioni mediterranee, basandosi sull’osservazione fenomenica dell’universo, giunsero alla conclusione che quest’ultimo è governato dalla presenza e dal reciproco avvicendarsi e relazionarsi dei quattro elementi: fuoco, aria, terra, acqua. Tuttavia l’essenza di questi è correlata a sua volta a quattro qualità la cui percezione è ancor più ancestrale ed immediata: caldo, freddo, secco, umido.

Nel momento in cui Empedocle, unendo a due a due le qualità enunciò la teoria dei quattro elementi in Occidente si sviluppò un sistema analogico in grado di descrivere la multiforme variabilità della natura. Tale sistema è alla base che fù definita “dottrina umorale” di cui i principali testi di riferimento sono opere del corpus Hippocraticum della scuola di Kos, verosimilmente influenzata anche dalla cultura egizia. La struttura più completa della dottrina filosofica umorale è rinvenibile nelle opere di Galeno. Secondo le sue teorie ogni organo è sede di una specifica trasformazione (pepsis = trasformazione a mezzo di calore), inserita a sua volta in una sequenza di eventi che portano alla formazione dei quattro umori. Gli umori vengono prodotti dalla trasformazione dei cibi attraverso la selezione delle loro differenti frazioni che vengono poi utilizzate come precursori degli umori.

A sostegno di questo procedimento Galeno descrive le quattro virtù che permettono ad ogni organo di espletare la propria funzione:

attrattiva capacità dell’organo di attrarre la materia da elaborare
ritentiva permette di trattenere l’elaborato dei nutrienti per il tempo necessario a completare il processo
alterativa capacità trasformativa per cui dal materiale giunto si ottiene una specifica sostanza
espulsiva o distributiva consiste nella facoltà dell’organo di inviare all’esterno o verso uno o più organi il prodotto del suo lavoro.

La “lesione” intesa come disarmonia di una di queste funzioni è alla base dello sviluppo degli stati patologici

 

Le cozioni nella Medicina Tradizionale Mediterranea

La prima alterazione o cozione avviene nello stomaco. Quest’organo è dotato di un elevato calore, che tuttavia tende a disperdersi nell’espletamento della funzione propria. Per questo, secondo l’antica visione mediterranea, i cibi caldi e cotti sono sempre considerati preferibili. Dall’attività dello stomaco si generano tre frazioni:

scorie: vengono inviate all’intestino per essere espulse
materia leggera fluida, relativamente fredda: viene attratta dalla testa dove verrà trasformata in flemma (primo umore)
materia eterogenea e ricca (chilo): attratta dal fegato, trasformata successivamente in chimo

Galeno descrive questo processo paragonando al fegato ad un catino in cui si pone un ottimo mosto (chilo) che inizia a fermentare (chimo). Dalla fermentazione si formano tre strati:

Una schiuma leggera caldissima e gialla di sapore acre-piccante e al contempo amaro (bile gialla)
Uno strato intermedio rosso-rosato di media densità e sapore dolce (sangue)
Uno strato di deposito “tartareo” dal colore cupo e di sapore acido (bile nera)

Questi prodotti vengono inviati in tre diverse direzioni, va inoltre considerato che il fegato è l’organo di origine del calore vitale. Mentre lo stomaco, pur essendo caldo, tende a disperdere calore, il fegato ne produce continuamente e lo trasferisce attraverso il sangue a tutto il corpo. La schiuma calda verrà attratta dalla cistifellea e trasformata in bile gialla che andrà poi nell’intestino dove incontrerà sia il circuito del sangue che quello della flemma. La parte intermedia, scorrevole e densa, viene attratta dalle vene, inviata ai reni dove si pulirà dalle scorie e perderà l’acqua in eccesso. Questo liquido, già precursore del sangue, andrà al cuore portandovi calore per poi passare ai polmoni dove si rinfrescherà con la pneuma, il soffio vitale, e incontrerà la flemma che discende a fontana dalla testa e che reintegra la giusta umidità e freddezza. La frazione più densa, pesante, oscura e acida viene inviata verso la parte sinistra; questo materiale diviene bile neramelanconia e con esso il sangue, attraversando la milza riuscirà a costruire le sostanze solide del corpo: ossa, muscoli ma anche pareti di organi nonché la porzione corpuscolata rossa del sangue.  Qualsiasi alterazione delle suddette fasi può generare squilibri che si evidenziano su un piano sia fisico che psichico. Gli squilibri della parte sinistra riguarderanno prevalentemente l’asse fegato-milza-pancreas, gli squilibri della parte destra l’asse fegato-cistifellea, gli squilibri verso l’alto.

 

I quattro umori e le quattro costituzioni fondamentali

A livello costituzionale ciascun individuo presenta predisposizioni riconducibili alla prevalenza di un umore. Da queste osservazioni nascono:

il flemmatico: prevalenza di flemma
il bilioso: prevalenza di bile gialla
il sanguigno: prevalenza di sangue
il malinconico: prevalenza di bile nera

Prossimamente su informazione naturale, pubblicheremo ulteriori approfondimenti sulle costituzioni e sui rispettivi rimedi naturali consigliati.

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I tesori del femminile: il ciclo e le fasi lunari

Spesso considerate un fastidio, un impedimento o qualcosa di cui vergognarsi le mestruazioni, o per essere più precisi le fasi del ciclo mestruale, celano nel proprio susseguirsi i tesori dell’espressione femminile nelle sue molteplici forme.

La luna e il ciclo mestruale sono fortemente connessi poiché il corpo è sensibile alle fasi lunari. 
La durata del ciclo sinodico della luna è di 29 giorni, dodici ore e 44 minuti e il ciclo della donna può variare rispetto a questo ed essere leggermente più corto o più lungo, corrispondendo così a fasi diverse della luna.

La maggior parte delle donne però interagisce con questo ciclo in due modi: le loro mestruazioni coincidono – o sono molto vicine – con la luna piena (ciclo della luna rossa) oppure con la luna nuova (ciclo della luna bianca).
Il ciclo mensile nella donna ha inizio con il menarca e termine con la menopausa, ed è suddivisibile in quattro fasi: preovulatoria, ovulatoria, premestruale e mestruale. Durante la fase preovulatoria il follicolo matura nell’ovaio producendo l’ormone chiamato estrogeno che stimola i tessuti del seno e dell’utero. Intorno al 14-16° giorno del ciclo, un follicolo si rompe rilasciando un ovulo maturo; questa è la fase dell’ovulazione. Sintomi fisici caratteristici di questa fase possono essere: tensione pelvica, aumento del volume del seno o della sua consistenza, variazioni dell’appetito,etc.

Dopo l’ovulazione il follicolo, qui divenuto corpo luteo, produce progesterone ed estrogeno. Il progesterone prepara la parete uterina ad accettare l’ovulo fecondato. Se la fecondazione non avviene, il corpo luteo degenera gradualmente e i livelli di progesterone e di estrogeno si modificano drasticamente, dando inizio alla fase premestruale. Il rivestimento interno dell’utero sensibile alle modifiche ormonali inizia a sfaldarsi, determinando l’inizio della fase mestruale. Il modo in cui vengono vissute le differenti fasi e la sintomatologia con cui si manifestano, variano molto in base alle caratteristiche individuali, ma anche in relazione all’attitudine mentale e alla accettazione più o meno consapevole della propria femminilità e dei ritmi che la sostengono. Al ciclo fisico si accompagna, infatti, un vivere ciclico che si accorda col ritmo vitale della natura. Ad ogni momento del ciclo corrisponde un’energia, uno stato caratterizzato da aspetti e potenzialità sul piano fisico, emotivo, energetico e mentale. E’ importante conoscere le diverse fasi e le loro caratteristiche per imparare ad ascoltare ed armonizzarsi con le energie naturalmente presenti, rispettando se stesse e mantenendo la preziosa connessione con l’universo natura.

Prendendo in considerazione le fasi lunari, le età della donna, e le stagioni, dopo averle poste in relazione alle fasi del ciclo , possiamo individuare quattro fasi: la primavera è la Vergine, l’energia del rinnovamento e dell’ispirazione, la luna crescente, nonché la fase preovulatoria della donna. L’estate è la luna piena e rappresenta la Madre,l’energia della fecondità, la fase dello sviluppo e dell’ovulazione. L’autunno è la luna calante ed indica il ritiro dell’energia, il rilascio dell’ovulo che, se non fecondato, trasforma l’energia sessuale e apre la strada alla creatività scollegata dalla riproduzione. Questa è la fase dell’Incantatrice, ossia un’immagine di donna sessualmente potente, che ha un forte potere seduttivo. Infine abbiamo l’inverno, un periodo di destrutturazione, ritiro e trasformazione, una fase di oscurità, che corrisponde alla luna nuova, la fase delle mestruazioni, la Strega.

Nella descrizione precedente la relazione con le fasi lunari si riferisce al ciclo della Luna Bianca.Nel caso in cui le mestruazioni si manifestino a ridosso del plenilunio(ciclo della luna rossa), le fasi saranno le medesime ma si troveranno traslate di due quarti. Quando si è allineate con il ciclo della luna rossa, le energie creative dell’Incantatrice sono più orientate allo sviluppo interiore e alle sue espressioni e meno connesse alla procreazione. Nell’antichità questo ciclo rendeva la donna “temibile” poiché si riteneva che le sue energie fossero più potenti, difficilmente controllabili, poiché erano energie sessuali convogliate in qualcosa di diverso dalla maternità.
In realtà entrambi i cicli sono manifestazioni delle energie femminili, ed è facile che questi si alternino nel corso della vita, in relazione ai periodi, ai sogni, all’evolversi della storia di donna.

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Meditazione: un’autentica alleata della salute

Sono ormai molti gli individui, di differenti culture, che meditano per ridurre lo stress psicologico e problemi di salute ad esso correlati. Per consigliare le persone in modo appropriato, sarebbe utile che i medici fossero a conoscenza di ciò che l’evidenza scientifica dice circa i benefici della meditazione in relazione alla salute.

Una ricerca, pubblicata su Jama Internal Medicine e condotta dal dott. Madhav Goyal della prestigiosa Johns Hopkins University, ha confermato il potere della meditazione rispetto all’ansia e ai sintomi depressivi, a quanto pare del tutto simile a quello esercitato dai più comuni antidepressivi e ansiolitici.
Il team americano ha analizzato gli effetti di una forma meditativa molto semplice che si basa sulla concentrazione, sulle tecniche di respirazione e sulla piena consapevolezza dei propri pensieri.
Dei ricercatori indipendenti hanno preso in rassegna 47 studi clinici per un totale di 3500 volontari affetti da depressione, ansia, stress, insonnia, fibromialgia e cancro. Dai risultati emergono dei miglioramenti evidenti soprattutto in caso di ansia, dolori cronici e depressione, legati a un programma di otto settimane che prevedeva mezz’ora di pratica ogni giorno.
Un’altra meta-analisi ha esaminato 16 studi randomizzati e controllati per un totale di 1.295 persone di diverso genere sessuale, età, stile di vita e classe sociale. Lo studio, pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine, ha confrontato i risultati indotti dalla meditazione trascendentale rispetto ad altri tipi di trattamento fra cui la psicoterapia di gruppo e varie tecniche di rilassamento.
I risultati hanno evidenziato la capacità della meditazione trascendentale di ridurre l’ansia in maniera significativa, in particolare quando il disturbo è più evidente. Nei soggetti con ansia stimata al 90esimo percentile, la tecnica ha ridotto il valore fino a farlo arrivare al 57esimo percentile. Chi partiva dal 60esimo percentile, invece, ha beneficiato di una riduzione molto più limitata, arrivando al 48esimo.
Altri sudi si sono spinti ad esaminare gli effetti della meditazione sui geni.
Uno studio pilota è stato eseguito su praticanti il Qi Gong, antica tecnica cinese che, se correttamente praticata, è una forma di meditazione molto efficace. Questo studio ha dimostrato che nelle cellule immunitarie dei praticanti il Qi Gong si verifica un’espressione genica diversa da quella dei non praticanti, che riguarda in particolare i geni che controllano la risposta infiammatoria. Nei neutrofili (cellule immunitarie di prima linea contro le infezioni) dei praticanti il Qi Gong si attivavno prontamente i geni che comandano la fagocitosi e cioè la capacità della cellula di “mangiarsi” batteri e virus. Ciò conferisce all’immunità una forte capacità di risposta ad agenti potenzialmente nocivi.Ma l’aspetto più interessante è un altro. Sempre nei neutrofili di queste persone, dopo la pronta attivazione dei geni per la fagocitosi, si verifica in maniera altrettanto repentina l’ attivazione dei geni per l’apoptosi e cioè del suicidio cellulare programmato. Quest’ultima modalità è fondamentale perché garantisce che una cellula infiammatoria non rimanga troppo a lungo in questo stato, che, se nel breve periodo ci protegge dai patogeni, può, nel lungo periodo, danneggiare l’organismo. Di qui il meccanismo di salvaguardia garantito dall’apoptosi.

In conclusione, in questo primo piccolo studio si è constatato che chi medita ha un profilo di espressione genica che determina un sistema immunitario pronto a rispondere e, al tempo stesso, a tornare rapidamente nei ranghi quando lo stimolo infettivo sia passato.
Uno studio recente ha allargato il campione e ha testato tecniche più semplici. Lo studio, pubblicato su PLOS, è stato condotto nel Mind Body Institute di Henry Benson, pioniere della ricerca sulle tecniche di rilassamento. Una sessantina di persone sono state divise in tre gruppi di uguale entità: un gruppo di praticanti le tecniche di rilassamento di Benson da più di un anno (M); un gruppo di persone in buona salute non praticanti, che quindi fungevano da controlli (N1); un gruppo di praticanti di primo livello, che cioè avevano seguito un corso di base di qualche settimana (N2).
L’indagine sull’espressione genica, realizzata con la moderna tecnica del microarray, che consente la valutazione simultanea dell’espressione di migliaia di geni, ha dato i seguenti risultati: in M (i praticanti da lungo tempo) rispetto a N1 (i non praticanti) troviamo l’espressione differenziale di 2.209 geni, di cui 1.279 sovraespressi e 934 sottoregolati. Ma anche il gruppo N2 ( i praticanti novizi) rispetto a N1 ha espresso differenzialmente 1561 geni, di cui 874 sovraespressi e 687 sottoregolati. Anche in questo studio emerge un profilo di espressione genica nelle cellule immunitarie che conferisce ai praticanti un maggior controllo dell’infiammazione. Ovviamente avremo bisogno di molte altre conferme, ma una nuova entusiasmante strada di ricerca è stata aperta: la valutazione degli effetti della meditazione sui geni, infatti, ci può spiegare l’efficacia clinica di questa pratica.
L’ente governativo USA di ricerca medica, sta finanziando studi per verificare gli effetti della meditazione in malattie come:
ipertensione, ischemia del miocardio, dolore cronico, malattia infiammatoria intestinale, infezione da Hiv, dipendenze da droga e da cibo. In queste e in altre condizioni abbiamo già studi che attestano il valore aggiunto della meditazione: infatti quando essa viene affiancata alla terapia standard, i pazienti hanno un miglioramento superiore alla norma.
Anche in Italia cominciamo ad avere esperienze al riguardo. Dopo un corso di meditazione di base della durata di 30 ore, si verifica un rilevante abbattimento della sintomatologia di tipo depressivo, ansioso, di somatizzazione e inadeguatezza. Lo studio, presentato al recente Congresso della Società italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia da Antonia Carosella, maestra di tecniche meditative, dalle psicoterapeute Raffaella Cardone e Monica Mambelli, dalla psicologa esperta in statistica Marisa Cemin e da Francesco Bottaccioli, ha preso in esame oltre 70 partecipanti ai corsi di “Meditazione a indirizzo Pnei” condotti da Carosella e Bottaccioli. I partecipanti ai corsi sono stati studiati con il Symptom rating test, uno strumento scientifico che consente la valutazione del cambiamento sintomatologico. All’inizio del corso il punteggio totale della sintomatologia era di 18,9. Il test alla fine del corso (retest) ha registrato 5,8, con una riduzione dei sintomi di più di tre volte rispetto all’inizio del corso. ­
La meditazione appare quindi indiscutibilmente un alleato nel mantenimento di uno stato di salute armonico e nella riduzione di numero ed entità delle manifestazioni patologiche. E’ dunque auspicabile che si sviluppino nell’ambito della medicina ospedaliera un’atteggiamento di apertura e uno spirito di integrazione, che permettano di far confluire le conoscenze e metterle al servizio della salute. L’altro aspetto di grande valore che scaturisce dalla pratica meditativa è quello di ricondurre l’individuo ad attore ed autore principale della salute e della guarigione, promuovendo un’ecologia di vita in cui la consapevolezza ed il contatto costante dell’individuo con la sua profondità siano alla base di ogni espressione.
Per questo la pratica meditativa non va concepita limitatamente come antidoto alla malattia, ma riscoperta come sorgente e nutrimento di ogni esistenza.

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