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Frittata con la Vitalba

Definita in passato ” Erba dei pezzenti” è divenuta protagonista dello scenario gastronomico di diverse regioni italiane. Nelle Marche , soprattutto nell’urbinate, ne vengono tradizionalmente preparati i germogli sottolio, da abbinare egregiamente con i sapori del formaggio pecorino  prodotto in  zona. Appare invece prevalentemente radicata in Toscana l’abitudine di cucinare in frittata le foglioline apicali della pianta.

 Ingredienti:

-uova

-germogli apicali di vitalba

-aglio

 

-olio extravergine di oliva

-pecorino grattugiato o a cubetti, a seconda della stagionatura e del gusto

-sale e pepe

Uova  ed altri ingredienti da dosare a seconda del numero di commensali

Lavare i germogli di Vitalba e lessarli in acqua salata ( è consigliata sempre la cottura poichè crudi risultano tossici. Ripassarli poi in padella con olio e aglio. Nel frattempo sbattere le uova, e  dopo averle   condite con sale, pepe e formaggio, versarle nella padella. Quando la frittata appare ben cotta, girarla  e lasciare sul fuoco fino a che le uova si siano completamente rapprese.

 

 

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I tesori del femminile: la fase della Vergine

La fase della Vergine è il periodo in cui affiorano alla luce del sole le energie interiori, le risorse nutrite nell’intima oscurità della fase della Strega ora vengono espresse in ogni ambito quotidiano con rinnovata energia. Il corpo stesso appare più snello, energico, tonico. Si hanno maggiori capacità di resistenza fisica e psichica, e si percepisce più facilmente la fiducia nelle proprie capacità. La relazione con il mondo esterno è più fluida,il rinnovato stato corporeo aggiunge sensualità ai movimenti, e la sessualità è generalmente vissuta in maniera più giocosa, aperta. Il primo rapporto amoroso dopo la fine delle mestruazioni rinnova e celebra nuovamente l’unione tra uomo e donna. Questa fase è anche foriera di dinamismo mentale, indipendenza, coraggio, determinazione. Come tutte le fasi però, quella della Vergine deve essere equilibrio con le altre. Una donna che permette allo stato della Vergine di prevalere, rischia di divenire molto ambiziosa, votata unicamente alla carriera, egoista, e soprattutto si allontana dalla propria natura femminile, rinunciando alla sua più autentica espressione.

Esercizio: Meditazione della Vergine

Siedi davanti a una candela o a un fuoco, guarda la luce della fiamma e percepisci il suo calore. Lascia andare i pensieri della giornata e concentra l’attenzione unicamente sulla luce. Ora chiudi gli occhi e mantieni l’immagine della fiamma davanti a te, senti la luce scorrere nelle tue vene e la sua esuberante energia. Senti la forza della vita, il pulsare della luce che è la tua vita. Prendi coscienza che intorno a te ci sono altre scintille di luce, che l’energia vitale è in ogni forma vivente sulla terra. Quando lo desideri riapri gli occhi e guarda il fuoco della vita riflesso nello splendore della fiamma.

Per saperne di più leggi anche I tesori del femminile: il ciclo e le fasi lunari

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Medicina Tradizionale Mediterranea

Le antiche popolazioni mediterranee, basandosi sull’osservazione fenomenica dell’universo, giunsero alla conclusione che quest’ultimo è governato dalla presenza e dal reciproco avvicendarsi e relazionarsi dei quattro elementi: fuoco, aria, terra, acqua. Tuttavia l’essenza di questi è correlata a sua volta a quattro qualità la cui percezione è ancor più ancestrale ed immediata: caldo, freddo, secco, umido.

Nel momento in cui Empedocle, unendo a due a due le qualità enunciò la teoria dei quattro elementi in Occidente si sviluppò un sistema analogico in grado di descrivere la multiforme variabilità della natura. Tale sistema è alla base che fù definita “dottrina umorale” di cui i principali testi di riferimento sono opere del corpus Hippocraticum della scuola di Kos, verosimilmente influenzata anche dalla cultura egizia. La struttura più completa della dottrina filosofica umorale è rinvenibile nelle opere di Galeno. Secondo le sue teorie ogni organo è sede di una specifica trasformazione (pepsis = trasformazione a mezzo di calore), inserita a sua volta in una sequenza di eventi che portano alla formazione dei quattro umori. Gli umori vengono prodotti dalla trasformazione dei cibi attraverso la selezione delle loro differenti frazioni che vengono poi utilizzate come precursori degli umori.

A sostegno di questo procedimento Galeno descrive le quattro virtù che permettono ad ogni organo di espletare la propria funzione:

attrattiva capacità dell’organo di attrarre la materia da elaborare
ritentiva permette di trattenere l’elaborato dei nutrienti per il tempo necessario a completare il processo
alterativa capacità trasformativa per cui dal materiale giunto si ottiene una specifica sostanza
espulsiva o distributiva consiste nella facoltà dell’organo di inviare all’esterno o verso uno o più organi il prodotto del suo lavoro.

La “lesione” intesa come disarmonia di una di queste funzioni è alla base dello sviluppo degli stati patologici

 

Le cozioni nella Medicina Tradizionale Mediterranea

La prima alterazione o cozione avviene nello stomaco. Quest’organo è dotato di un elevato calore, che tuttavia tende a disperdersi nell’espletamento della funzione propria. Per questo, secondo l’antica visione mediterranea, i cibi caldi e cotti sono sempre considerati preferibili. Dall’attività dello stomaco si generano tre frazioni:

scorie: vengono inviate all’intestino per essere espulse
materia leggera fluida, relativamente fredda: viene attratta dalla testa dove verrà trasformata in flemma (primo umore)
materia eterogenea e ricca (chilo): attratta dal fegato, trasformata successivamente in chimo

Galeno descrive questo processo paragonando al fegato ad un catino in cui si pone un ottimo mosto (chilo) che inizia a fermentare (chimo). Dalla fermentazione si formano tre strati:

Una schiuma leggera caldissima e gialla di sapore acre-piccante e al contempo amaro (bile gialla)
Uno strato intermedio rosso-rosato di media densità e sapore dolce (sangue)
Uno strato di deposito “tartareo” dal colore cupo e di sapore acido (bile nera)

Questi prodotti vengono inviati in tre diverse direzioni, va inoltre considerato che il fegato è l’organo di origine del calore vitale. Mentre lo stomaco, pur essendo caldo, tende a disperdere calore, il fegato ne produce continuamente e lo trasferisce attraverso il sangue a tutto il corpo. La schiuma calda verrà attratta dalla cistifellea e trasformata in bile gialla che andrà poi nell’intestino dove incontrerà sia il circuito del sangue che quello della flemma. La parte intermedia, scorrevole e densa, viene attratta dalle vene, inviata ai reni dove si pulirà dalle scorie e perderà l’acqua in eccesso. Questo liquido, già precursore del sangue, andrà al cuore portandovi calore per poi passare ai polmoni dove si rinfrescherà con la pneuma, il soffio vitale, e incontrerà la flemma che discende a fontana dalla testa e che reintegra la giusta umidità e freddezza. La frazione più densa, pesante, oscura e acida viene inviata verso la parte sinistra; questo materiale diviene bile neramelanconia e con esso il sangue, attraversando la milza riuscirà a costruire le sostanze solide del corpo: ossa, muscoli ma anche pareti di organi nonché la porzione corpuscolata rossa del sangue.  Qualsiasi alterazione delle suddette fasi può generare squilibri che si evidenziano su un piano sia fisico che psichico. Gli squilibri della parte sinistra riguarderanno prevalentemente l’asse fegato-milza-pancreas, gli squilibri della parte destra l’asse fegato-cistifellea, gli squilibri verso l’alto.

 

I quattro umori e le quattro costituzioni fondamentali

A livello costituzionale ciascun individuo presenta predisposizioni riconducibili alla prevalenza di un umore. Da queste osservazioni nascono:

il flemmatico: prevalenza di flemma
il bilioso: prevalenza di bile gialla
il sanguigno: prevalenza di sangue
il malinconico: prevalenza di bile nera

Prossimamente su informazione naturale, pubblicheremo ulteriori approfondimenti sulle costituzioni e sui rispettivi rimedi naturali consigliati.

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I tesori del femminile: il ciclo e le fasi lunari

Spesso considerate un fastidio, un impedimento o qualcosa di cui vergognarsi le mestruazioni, o per essere più precisi le fasi del ciclo mestruale, celano nel proprio susseguirsi i tesori dell’espressione femminile nelle sue molteplici forme.

La luna e il ciclo mestruale sono fortemente connessi poiché il corpo è sensibile alle fasi lunari. 
La durata del ciclo sinodico della luna è di 29 giorni, dodici ore e 44 minuti e il ciclo della donna può variare rispetto a questo ed essere leggermente più corto o più lungo, corrispondendo così a fasi diverse della luna.

La maggior parte delle donne però interagisce con questo ciclo in due modi: le loro mestruazioni coincidono – o sono molto vicine – con la luna piena (ciclo della luna rossa) oppure con la luna nuova (ciclo della luna bianca).
Il ciclo mensile nella donna ha inizio con il menarca e termine con la menopausa, ed è suddivisibile in quattro fasi: preovulatoria, ovulatoria, premestruale e mestruale. Durante la fase preovulatoria il follicolo matura nell’ovaio producendo l’ormone chiamato estrogeno che stimola i tessuti del seno e dell’utero. Intorno al 14-16° giorno del ciclo, un follicolo si rompe rilasciando un ovulo maturo; questa è la fase dell’ovulazione. Sintomi fisici caratteristici di questa fase possono essere: tensione pelvica, aumento del volume del seno o della sua consistenza, variazioni dell’appetito,etc.

Dopo l’ovulazione il follicolo, qui divenuto corpo luteo, produce progesterone ed estrogeno. Il progesterone prepara la parete uterina ad accettare l’ovulo fecondato. Se la fecondazione non avviene, il corpo luteo degenera gradualmente e i livelli di progesterone e di estrogeno si modificano drasticamente, dando inizio alla fase premestruale. Il rivestimento interno dell’utero sensibile alle modifiche ormonali inizia a sfaldarsi, determinando l’inizio della fase mestruale. Il modo in cui vengono vissute le differenti fasi e la sintomatologia con cui si manifestano, variano molto in base alle caratteristiche individuali, ma anche in relazione all’attitudine mentale e alla accettazione più o meno consapevole della propria femminilità e dei ritmi che la sostengono. Al ciclo fisico si accompagna, infatti, un vivere ciclico che si accorda col ritmo vitale della natura. Ad ogni momento del ciclo corrisponde un’energia, uno stato caratterizzato da aspetti e potenzialità sul piano fisico, emotivo, energetico e mentale. E’ importante conoscere le diverse fasi e le loro caratteristiche per imparare ad ascoltare ed armonizzarsi con le energie naturalmente presenti, rispettando se stesse e mantenendo la preziosa connessione con l’universo natura.

Prendendo in considerazione le fasi lunari, le età della donna, e le stagioni, dopo averle poste in relazione alle fasi del ciclo , possiamo individuare quattro fasi: la primavera è la Vergine, l’energia del rinnovamento e dell’ispirazione, la luna crescente, nonché la fase preovulatoria della donna. L’estate è la luna piena e rappresenta la Madre,l’energia della fecondità, la fase dello sviluppo e dell’ovulazione. L’autunno è la luna calante ed indica il ritiro dell’energia, il rilascio dell’ovulo che, se non fecondato, trasforma l’energia sessuale e apre la strada alla creatività scollegata dalla riproduzione. Questa è la fase dell’Incantatrice, ossia un’immagine di donna sessualmente potente, che ha un forte potere seduttivo. Infine abbiamo l’inverno, un periodo di destrutturazione, ritiro e trasformazione, una fase di oscurità, che corrisponde alla luna nuova, la fase delle mestruazioni, la Strega.

Nella descrizione precedente la relazione con le fasi lunari si riferisce al ciclo della Luna Bianca.Nel caso in cui le mestruazioni si manifestino a ridosso del plenilunio(ciclo della luna rossa), le fasi saranno le medesime ma si troveranno traslate di due quarti. Quando si è allineate con il ciclo della luna rossa, le energie creative dell’Incantatrice sono più orientate allo sviluppo interiore e alle sue espressioni e meno connesse alla procreazione. Nell’antichità questo ciclo rendeva la donna “temibile” poiché si riteneva che le sue energie fossero più potenti, difficilmente controllabili, poiché erano energie sessuali convogliate in qualcosa di diverso dalla maternità.
In realtà entrambi i cicli sono manifestazioni delle energie femminili, ed è facile che questi si alternino nel corso della vita, in relazione ai periodi, ai sogni, all’evolversi della storia di donna.

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Meditazione: un’autentica alleata della salute

Sono ormai molti gli individui, di differenti culture, che meditano per ridurre lo stress psicologico e problemi di salute ad esso correlati. Per consigliare le persone in modo appropriato, sarebbe utile che i medici fossero a conoscenza di ciò che l’evidenza scientifica dice circa i benefici della meditazione in relazione alla salute.

Una ricerca, pubblicata su Jama Internal Medicine e condotta dal dott. Madhav Goyal della prestigiosa Johns Hopkins University, ha confermato il potere della meditazione rispetto all’ansia e ai sintomi depressivi, a quanto pare del tutto simile a quello esercitato dai più comuni antidepressivi e ansiolitici.
Il team americano ha analizzato gli effetti di una forma meditativa molto semplice che si basa sulla concentrazione, sulle tecniche di respirazione e sulla piena consapevolezza dei propri pensieri.
Dei ricercatori indipendenti hanno preso in rassegna 47 studi clinici per un totale di 3500 volontari affetti da depressione, ansia, stress, insonnia, fibromialgia e cancro. Dai risultati emergono dei miglioramenti evidenti soprattutto in caso di ansia, dolori cronici e depressione, legati a un programma di otto settimane che prevedeva mezz’ora di pratica ogni giorno.
Un’altra meta-analisi ha esaminato 16 studi randomizzati e controllati per un totale di 1.295 persone di diverso genere sessuale, età, stile di vita e classe sociale. Lo studio, pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine, ha confrontato i risultati indotti dalla meditazione trascendentale rispetto ad altri tipi di trattamento fra cui la psicoterapia di gruppo e varie tecniche di rilassamento.
I risultati hanno evidenziato la capacità della meditazione trascendentale di ridurre l’ansia in maniera significativa, in particolare quando il disturbo è più evidente. Nei soggetti con ansia stimata al 90esimo percentile, la tecnica ha ridotto il valore fino a farlo arrivare al 57esimo percentile. Chi partiva dal 60esimo percentile, invece, ha beneficiato di una riduzione molto più limitata, arrivando al 48esimo.
Altri sudi si sono spinti ad esaminare gli effetti della meditazione sui geni.
Uno studio pilota è stato eseguito su praticanti il Qi Gong, antica tecnica cinese che, se correttamente praticata, è una forma di meditazione molto efficace. Questo studio ha dimostrato che nelle cellule immunitarie dei praticanti il Qi Gong si verifica un’espressione genica diversa da quella dei non praticanti, che riguarda in particolare i geni che controllano la risposta infiammatoria. Nei neutrofili (cellule immunitarie di prima linea contro le infezioni) dei praticanti il Qi Gong si attivavno prontamente i geni che comandano la fagocitosi e cioè la capacità della cellula di “mangiarsi” batteri e virus. Ciò conferisce all’immunità una forte capacità di risposta ad agenti potenzialmente nocivi.Ma l’aspetto più interessante è un altro. Sempre nei neutrofili di queste persone, dopo la pronta attivazione dei geni per la fagocitosi, si verifica in maniera altrettanto repentina l’ attivazione dei geni per l’apoptosi e cioè del suicidio cellulare programmato. Quest’ultima modalità è fondamentale perché garantisce che una cellula infiammatoria non rimanga troppo a lungo in questo stato, che, se nel breve periodo ci protegge dai patogeni, può, nel lungo periodo, danneggiare l’organismo. Di qui il meccanismo di salvaguardia garantito dall’apoptosi.

In conclusione, in questo primo piccolo studio si è constatato che chi medita ha un profilo di espressione genica che determina un sistema immunitario pronto a rispondere e, al tempo stesso, a tornare rapidamente nei ranghi quando lo stimolo infettivo sia passato.
Uno studio recente ha allargato il campione e ha testato tecniche più semplici. Lo studio, pubblicato su PLOS, è stato condotto nel Mind Body Institute di Henry Benson, pioniere della ricerca sulle tecniche di rilassamento. Una sessantina di persone sono state divise in tre gruppi di uguale entità: un gruppo di praticanti le tecniche di rilassamento di Benson da più di un anno (M); un gruppo di persone in buona salute non praticanti, che quindi fungevano da controlli (N1); un gruppo di praticanti di primo livello, che cioè avevano seguito un corso di base di qualche settimana (N2).
L’indagine sull’espressione genica, realizzata con la moderna tecnica del microarray, che consente la valutazione simultanea dell’espressione di migliaia di geni, ha dato i seguenti risultati: in M (i praticanti da lungo tempo) rispetto a N1 (i non praticanti) troviamo l’espressione differenziale di 2.209 geni, di cui 1.279 sovraespressi e 934 sottoregolati. Ma anche il gruppo N2 ( i praticanti novizi) rispetto a N1 ha espresso differenzialmente 1561 geni, di cui 874 sovraespressi e 687 sottoregolati. Anche in questo studio emerge un profilo di espressione genica nelle cellule immunitarie che conferisce ai praticanti un maggior controllo dell’infiammazione. Ovviamente avremo bisogno di molte altre conferme, ma una nuova entusiasmante strada di ricerca è stata aperta: la valutazione degli effetti della meditazione sui geni, infatti, ci può spiegare l’efficacia clinica di questa pratica.
L’ente governativo USA di ricerca medica, sta finanziando studi per verificare gli effetti della meditazione in malattie come:
ipertensione, ischemia del miocardio, dolore cronico, malattia infiammatoria intestinale, infezione da Hiv, dipendenze da droga e da cibo. In queste e in altre condizioni abbiamo già studi che attestano il valore aggiunto della meditazione: infatti quando essa viene affiancata alla terapia standard, i pazienti hanno un miglioramento superiore alla norma.
Anche in Italia cominciamo ad avere esperienze al riguardo. Dopo un corso di meditazione di base della durata di 30 ore, si verifica un rilevante abbattimento della sintomatologia di tipo depressivo, ansioso, di somatizzazione e inadeguatezza. Lo studio, presentato al recente Congresso della Società italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia da Antonia Carosella, maestra di tecniche meditative, dalle psicoterapeute Raffaella Cardone e Monica Mambelli, dalla psicologa esperta in statistica Marisa Cemin e da Francesco Bottaccioli, ha preso in esame oltre 70 partecipanti ai corsi di “Meditazione a indirizzo Pnei” condotti da Carosella e Bottaccioli. I partecipanti ai corsi sono stati studiati con il Symptom rating test, uno strumento scientifico che consente la valutazione del cambiamento sintomatologico. All’inizio del corso il punteggio totale della sintomatologia era di 18,9. Il test alla fine del corso (retest) ha registrato 5,8, con una riduzione dei sintomi di più di tre volte rispetto all’inizio del corso. ­
La meditazione appare quindi indiscutibilmente un alleato nel mantenimento di uno stato di salute armonico e nella riduzione di numero ed entità delle manifestazioni patologiche. E’ dunque auspicabile che si sviluppino nell’ambito della medicina ospedaliera un’atteggiamento di apertura e uno spirito di integrazione, che permettano di far confluire le conoscenze e metterle al servizio della salute. L’altro aspetto di grande valore che scaturisce dalla pratica meditativa è quello di ricondurre l’individuo ad attore ed autore principale della salute e della guarigione, promuovendo un’ecologia di vita in cui la consapevolezza ed il contatto costante dell’individuo con la sua profondità siano alla base di ogni espressione.
Per questo la pratica meditativa non va concepita limitatamente come antidoto alla malattia, ma riscoperta come sorgente e nutrimento di ogni esistenza.

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Lo Shiatsu

Lo Shiatsu è una tecnica a mediazione corporea che origina dalla tradizione medico-filosofica cinese e che si è successivamente sviluppata in Giappone grazie ad alcuni monaci che  avevano conosciuto le discipline corporee cinesi facenti parte della medicina cinese. La tecnica combina esercizi cinesi di DO-IN e di ANMA.

Il DO-IN racchiude esercizi che si effettuano come sorta di auto-trattamento mentre l’ANMA si effettua su un’altra persona.
Il DO-IN e il ANMA sono tecniche che prevedono mobilizzazioni, stiramenti, pressioni che facilitano lo scorrere del flusso di energia nei meridiani energetici. SHIATSU significa letteralmente premere con le dita.

Il ministero giapponese per la Sanità ha definito lo shiatsu in questo modo:
” una forma di manipolazione che si esercita con i pollici, le 
altre dita e i palmi delle mani senza l’ausilio di strumenti meccanici o 
d’altro genere. Consiste nella pressione sulla cute, intesa a correggere le 
disfunzioni interne, a migliorare lo stato di salute e a trattare malattie 
specifiche”.

Le pressioni sulla cute sono fatte lungo i meridiani (canali dove scorre l’energia), su punti specifici chiamati TSUBO. 
Gli TSUBO sono 361 punti, localizzati sul derma in particolari linee energetiche chiamate meridiani, attraverso i quali è possibile accedere al sistema energetico di ogni individuo mediante una particolare sollecitazione attraverso gli aghi (agopuntura) o con la pressione manuale (shiatsu).Ogni Tsubo possiede un nome che ne specifica una caratteristica e/o la localizzazione anatomica: “piccola residenza”, “alloggio dell’energia”, “cancello inferiore” ecc. Ciascuno di essi è collegato attraverso il sistema neurovegetativo ad uno o più specifici organi interni. Gli Tsubo sono generalmente sensibili, ma quando sono ipersensibili o dolenti è probabile che qualche aspetto non sia in armonia nel meridiano, o nell’organo 
collegato.

L’efficacia dei punti di agopuntura dimostra che esistono connessioni tra le
diverse zone della superficie del corpo, tra i diversi organi, tra la
superficie e gli organi.  Tale connessione avviene tramite il sistema dei 
meridiani.
Il nome “MERIDIANO”  deriva dalla traduzione del termine cinese jing-luo-mai: Jing = scorrere in maniera costante, regolare
 Luo = le ramificazioni che connettono 
Mai = vaso in cui passa qualcosa
Lo scopo dello shiatsu è riequilibrare il troppo o il troppo poco nelle
varie parti del corpo. Dove c’è un eccesso di tensione, di lavoro, di
energia si deve calmare, diminuire, rilassare. Dove c’è un deficit, uno stato carenziale con manifestazioni di debolezza, mancanza di forza e vitalità si deve nutrire,
scaldare, tonificare, riempire.

Ciò che è fuori equilibrio va riequilibrato. 
Occorre, ed è possibile, ridurre ciò che è in eccesso, accrescere ciò che è carente,
riscaldare ciò che è troppo freddo, raffreddare ciò che è troppo caldo, far
circolare ciò che è stagnante, mettere in movimento ciò che è fermo,
stabilizzare ciò che si muove troppo.

Oggi il termine Shiatsu raggruppa tecniche molto diverse che devono il nome ai loro Maestri: Namikoshi, Masunaga, Ohashi.  Nel 1925 Tokujiro Namikoshi fonda a Hokkaido l’Istituto Shiatsu, la prima di una serie di scuole che nel 1940 portarono alla creazione dell’Istituto Giapponese di Shiatsu, chiamato oggi Nippon Shiatsu School.

A cavallo degli anni 60/70 il maestro Masunaga, dopo aver insegnato per 14 anni alla Scuola di Namikoshi, creò un proprio stile, chiamato Iokai, che si contraddistinse per una maggiore varietà delle tecniche utilizzate e per un preciso riferimento alla visione taoista dell’uomo, per altro molto diffusa in estremo oriente. Nato nel 1944 vicino a Hiroshima, in Giappone, Ohashi ha potuto mantenere e rafforzare la propria salute grazie alle tecniche curative che sono il contenuto principale del suo insegnamento. Nella convinzione che i concetti orientali di salute possano essere di beneficio agli uomini e alle donne del ventesimo secolo, si è dedicato alla pratica e all’insegnamento di questa filosofia.

Lo Shiatsu nel tempo si è evoluto nel lavoro energetico sui meridiani (si svolge con dita, palmi, ginocchia, gomiti ecc), in cui l’aspetto più importante è la stimolazione degli stessi, che lavora sia a livello energetico, ma anche fisico, intervenendo sulla parte muscolare ed articolare, permettendo all’energia di fluire maggiormente liberando i blocchi energetici più profondi.

Considerando l’essere umano come un sistema unico e multifunzionale, composto da elementi energetici, psichici e fisici in condizione di costante interdipendenza, l’assenza di salute, e quindi di benessere, viene interpretata come l’espressione concreta e percepibile della perdita dell’ equilibrio energetico.

La disarmonia è provocata da uno squilibrio interno che si esprime principalmente nella congestione del meridiano di scorrimento, con conseguente ulteriore danno all’organo o al viscere collegato al meridiano stesso. Ad esempio le articolazioni rigide ed i muscoli contratti sono un segnale di “diga” energetica. L’analisi della postura è pertanto un valido primo approccio nella determinazione dello stato energetico della persona. Lo Shiatsu, praticato in modo corretto, risulta efficace perché permette di preservare la fluidità dei canali dove scorre l’energia vitale, consentendo una migliore circolazione dell’energia stessa, ripristinando le funzioni che naturalmente permettono all’organismo di ritrovare l’equilibrio e l’armonia con sé stesso e con l’ambiente circostante.

Trattamento shiatsu (fase diagnostica di ascolto dei punti yu su meridiano vescica)

Inoltre, concorrendo alla prevenzione di condizioni energetiche disarmoniche o alla trasformazione delle disarmonie in manifestazioni cristallizzate, fornisce all’utente molti strumenti per essere maggiormente consapevole del suo stato e delle capacità di auto-guarigione e lo guida nella ricerca di condizioni di benessere e di salute.
Per queste sue caratteristiche lo shiatsu è risultato essere perfettamente affiancabile, in accordo con il medico curante, a qualsiasi trattamento terapeutico convenzionale e non convenzionale, senza alcun rischio e pregiudizio per le cure cui esso eventualmente si accompagna.

 

Alcuni principi dello shiatsu:
1 – Sii presente,non premere
2- usa entrambe le mani
3- Sii continuo
4- Sii naturale
5- Abbi rispetto per la vita

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Naturopatia: una nuova via per la crescita e la guarigione

Per Naturopatia si intende un insieme di discipline finalizzate alla conservazione dell’equilibrio energetico, facenti riferimento a metodiche di approccio naturali ,codificate nell’ambito di una visione olistica dell’essere umano. Il naturopata si pone come una figura professionale che si occupa del benessere della persona integrata nella sua condizione familiare, sociale e ambientale.

Il suo campo d’azione si colloca nelle aree non specificatamente mediche della salute, avendo finalità di stimolare le capacità di autoguarigione della persona nella sua globalità, e favorire la condizione consapevole di benessere.
Il naturopata è una figura autonoma ed ha una formazione tale da poter essere in grado di collaborare con il medico o altre figure socio-sanitarie, in un’ottica di integrazione delle competenze. Egli si pone come esperto nella prevenzione e nel riequilibrio del “terreno” individuale, nonché come figura di riferimento nell’educazione e promozione della salute e dell’ecologia familiare, sociale e ambientale in un’ottica olistica, vitalistica e secondo le tradizioni naturopatiche.

Legge di guarigione di Hering
”Ogni guarigione comincia dall’interno e procede verso l’esterno, dall’alto verso il basso, e in ordine inverso rispetto a quello di comparsa dei sintomi”.
Hering asseriva che quando si incomincia a pensare, mangiare, vivere in modo più sano, si fa l’esperienza inversa di tutte le situazioni e di tutti i sintomi che hanno condotto allo stato disarmonico. Tale percorso inverso continua fino a quando si raggiunge un nuovo stato di benessere. Questa legge stabilisce che la salute inizia a ricostituirsi dall’interno, procedendo verso l’esterno. Attraverso questa dinamica si potrebbe dunque comprendere l’idea olistica centrale e cioè la stretta interconnessione tra corpo, mente e spirito e la si può riscontrare nel momento in cui, a seguito di una nuova consapevolezza di sé, un individuo decide di fermarsi e cambiare direzione, rompere i circoli viziosi della disarmonia cronica o acuta di cui è prigioniero.

Questo passo verso la guarigione, implica ovviamente anche modifiche dello stile di vita, affiancabili ad una serie di interventi mirati (tecniche corporee e spirituali, floriterapia, alimentazione naturale, rimedi erboristici..) che il naturopata può proporre, con la finalità di ricostituire una nuova integrità di terreno e ripristinare l’energia vitale.

Crisi di recupero o eliminazione
Nel percorso di evoluzione e guarigione, a seguito di trattamenti e /o introduzione di altri fattori di stimolo al mutamento profondo, possono registrarsi crisi di recupero o di eliminazione. Occorre aiutare e supportare il soggetto in modo che i sistemi e gli organi emuntori (specialmente reni e vie urinarie, intestino e fegato) siano nelle condizioni di funzionare al meglio e possano eliminare le tossine prodotte ed accumulate. In questa “Crisi di eliminazione” e’ possibile che si verifichi un leggero e temporaneo aggravamento dei sintomi, pertanto è responsabilità dell’operatore informare la persona seguita di questa eventualità.

Responsabilità dell’individuo

Risiede invece nell’individuo che si rivolge al naturopata la responsabilità della propria guarigione. Tutte le pratiche proposte sono un seme, un potenziale a disposizione di chi sceglie di informarsi, farne tesoro e coltivare il proprio percorso.

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